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Elegia d’amore nella pioggia

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Sferza la pioggia
gli ulivi d’argento,
le frondose chiome
dal maestrale agitate.

Riposano nel contrappunto
goccia dopo goccia
le chiantigiane contrade
di pioggia ammantate,
brillano come nastri di seta nel vento
le agresti strade.


Dei nostri giorni insieme
ricordi, Amore?

I nostri passi di foglie lievi
sotto la pioggia
verso l’elegante altura di Pian de’ Giullari
i nostri baci palpitavano
nel sogno d’Amor cortese.

Respiravamo idilliaca tenerezza,
mi specchiavo nel lago di giada
dei tuoi occhi chiari.

Fluisce la soave roggia
nel minuetto di sussurrate ore.

Io son con Te
a distanza
ed il sorriso tuo lontano
accende la fiaccola della speranza
nella tenebra della mia immensa stanza.

Mi smarrisco
nel desio di Te
di noi
in ogni fola di vento.

Incombe il temporale
su Luino assopita,
soave l’abbraccio di pioggia
sull’agreste contea
di Firenze nel maggio rinverdita.

Osservo malinconica
lo scintillare di stille
nel luccicante canto.

Nel sussurro dei ricordi
Ti rivedo
nel campestre, fiorentino incanto.

Disseta la pioggia
il tosco appennino,
picchietta lieve sui dolci poggi.

Sorgerà il sole
domani
in radiose carezze dai dardi di seta.

A cercarsi all’unisono
le nostre esuli mani,
mentre saremo
inesorabilmente lontani….

Chiudo gli occhi
inspiro il profumo amaro
della nostalgia.

E nel cinereo disincanto di oggi
il fiume di giada
del tuo sguardo
infinitamente caro,
m’illumina l’anima,

ed il rimpianto
spicca il volo
dispiegando le celesti ali dell’elegia.

Dolce la pioggia scende gentile
sui fiorentini colli in fiore.

Veglio sui tuoi sogni
assopiti al sole d’aprile.

Chiudi gli occhi
Amore,
abbandonati all’onirico incanto.

Ti sia carezza il mio bacio
di palpitante, tenero ardore.

Sogna con me, Amore.

Fra le braccia sensuali della notte
mi ritroverai
nell’emozionante adagio,
nel sorriso d’una stella malinconica
Musa appassionata al tuo fianco.

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